COMUNICATO STAMPA – Lunedì 27 gennaio 2025
Noi, membri del Syndicat des Éditeurs Alternatifs, siamo rimasti scioccati alla lettura dell’inchiesta di Lucie Servin e Élisabeth Fleury, pubblicata da l’Humanité Magazine, su 9e Art+, la società a cui l’associazione del Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême delega da 18 anni l’organizzazione della manifestazione.
Gestione brutale, burn-out, opacità degli accordi finanziari di 9e Art+, rappresaglie contro i giornalisti, confusione di interessi pubblici e privati: questi fatti, già denunciati in passato dalla stampa, erano noti a tutta la professione. Un caso di nepotismo che coinvolge Franck Bondoux (direttore del festival) e sua figlia si è recentemente aggiunto a questa deplorevole lista, mettendo in evidenza pratiche incompatibili con la diversità creativa che il Festival si impegna a difendere. Questi fatti gettano un ombra su 9e Art+ ; ciononostante, l’associazione del Festival non sembra vedere nessun inconveniente nel rinnovare, alla primavera del 2025, il contratto che la lega a 9e Art+.
Tuttavia, i fatti rivelati oggi da Lucie Servin ed Élisabeth Fleury sono di natura completamente diversa e aggravano, oltre il sopportabile, delle disfunzioni ormai endemiche. Uno stupro ha avuto luogo nel 2024, durante il Festival. L’addetta alla comunicazione di 9e Art+ è stata drogata durante una festa organizzata dal Festival e poi violentata da uno dei partner del Festival. La direzione di 9e Art+, non solo non ha dato ascolto alla vittima, ma ne ha messo indubbio la testimonianza e l’ha rapidamente licenziata. Oltre a non dimostrare un briciolo d’umanità, 9e Art+ non ha nemmeno rispettato tutti i suoi obblighi legali. E oggi si ostina a screditare la vittima in un inverosimile comunicato stampa, ostinatamente cieco e brutale.
Noi, membri del S.E.A., vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà alla vittima e dirgli un’unica cosa: “Noi ti crediamo”.
Viste le circostanze, chiediamo all’associazione del Festival di Angoulême di prendere tutte le misure necessarie e fare in modo che questi crimini e aggressioni non possano più verificarsi nell’ambito dell’evento. Chiediamo all’associazione del Festival che la prevenzione delle violenze sessiste e sessuali diventi una priorità, come già avviene in altri ambiti professionali.
Esortiamo l’associazione del Festival ad aprire gli occhi sulle responsabilità del suo attuale partner, e, in ultima analisi, a non rinnovare il contratto con la società 9e Art+.
Un bando di gara pubblico dovrebbe invece consentire di esaminare altri candidati e, se necessario, di prendere in considerazione una nuova candidatura di 9e Art+ a condizione che la società modifichi radicalmente le sue pratiche interne, che i suoi nuovi impegni siano chiaramente definiti e che vengano fornite da entrambe le parti delle garanzie commisurate alla posta in gioco.
Chiediamo ai pubblici poteri, sia locali che nazionali, di prendere atto della situazione e agire di conseguenza. Il Festival esiste grazie alle sovvenzioni pubbliche ed è impensabile che questo sostegno non sia correlato a un’organizzazione trasparente che garantisca la diversità creativa e sia rispettosa sia delle persone che dell’interesse generale.
Che piaccia o no, il Festival di Angoulême è ormai un bene comune di cui deve trarre vantaggio tutto il mondodel fumetto, in ogni sua componente. Vi ci siamo affezionati. Non può essere confiscato da un gruppo ristretto di persone che, per di più, si guarda bene dal render conto alla collettività delle proprie azioni.
Il S.E.A